“Completare il PNRR è una questione di serietà verso i nostri cittadini e verso i partner europei. Se non mostriamo di saper spendere questi soldi con efficienza e onestà, sarà impossibile chiedere nuovi strumenti comuni di gestione delle crisi”. E’ quanto aveva dichiarato il Presidente del Consiglio Draghi al Senato lo scorso 20 luglio in occasione delle comunicazioni con le quali chiedeva la fiducia al Governo. La realizzazione degli investimenti e delle riforme che costituiscono il cuore del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato il cruccio principale del mandato di Mario Draghi, nonché principale motivo di preoccupazione nel momento in cui si sono palesate le crepe interne alla maggioranza che lo sosteneva. Sembra essere una priorità, quindi, anche in queste settimane che ci dividono dal simbolico “passaggio della campanella”. Il PNRR, d’altra parte, è tema ricorrente all’interno dei programmi che liste e coalizioni hanno redatto in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre.
Il PNRR alla prova delle urne: un focus sui programmi elettorali
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